Friday, April 27, 2007

No cry? No party!

Tranquilli non e' una nuova pubblicita' della Martini. Leggete questo articolo dal Corriere... dopo che avrete letto, vi chiederei di rispondere a questa domanda: se soffriste di depressione, come vi sentireste in un locale del genere, sapendo che il piangere e' diventato un trend, una "moda"?

27 aprile 2007
Nuove tendenze del «go clubbing» mondiale
No piangi? No party

Dall'Oriente sbarcano in Europa ed in Usa i «crying clubs»,locali dove si beve e si piange, chi per stress chi per tendenza

MILANO- Avete in programma un viaggio in Giappone o una visita a Londra? Preparate i fazzoletti. Ma a farvi piangere non saranno i prezzi folli delle due città (fra le più care al mondo) bensì i «tears parties», feste ad alto tasso lacrimevole organizzate nei «crying clubs», dove (come dice la parola stessa) si va apposta per singhiozzare, da soli o in compagnia, senza badare al trucco che si scioglie o alla faccia stile tavolozza di un pittore ubriaco.

GIAPPONE, LACRIME PER TUTTI I GUSTI-Nata nella terra del Sol Levante per aiutare gli uomini d’affari orientali a superare lo stress da superlavoro, la «tear therapy» (o terapia della lacrima) ha conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi mesi, tanto che sono nati locali come il «Minnade Nako Kai» di Kyoto e il «Lachrymal Gland Club» di Sendai dove piangere in libertà, insieme agli amici o in beata solitudine, magari guardando un bel film strappalacrime in una delle stanze che si affittano per 1000 yen (l’equivalente di 6 euro). Chi, invece, preferisce un bel libro, può scegliere il lacrimevole Crying for Love at the Heart of the World, che racconta la storia d’amore di una ragazza malata di leucemia e che ha già fatto piangere più di tre milioni di giapponesi, diventando il caso letterario di tutti i tempi e contribuendo al proliferare di librerie specializzate in volumi dalla lacrima facile.

CINA, DAL «MANGIA E BEVI» AL PIANGI E BEVI- Nella vicina Cina, invece, spopola il «Nanjing Bar», dove bere e piangere allo stesso tempo. E nel caso la lacrima non arrivasse, dei vassoi di cipolle e peperoncini rossi sono pronti all’uso. In Estremo Oriente il «crying boom» è dunque diventato una vera e propria industria, con un giro d’affari milionario e un interesse trasversale, visto che le lacrime non conoscono età o condizione sociale.

LONDRA, LACRIME ALLA MODA- In Europa, invece, il trend è più modaiolo e non poteva che essere Londra la culla del «lacrimoso» fenomeno che ha rapidamente conquistato centinaia di persone. Sono, infatti, quasi 300 quelle che ogni ultimo martedì del mese si danno appuntamento al «Loss» (http://www.thelasttuesdaysociety.org/?cat=4) per celebrare miseria, malinconia e tristezza in una cornice neo gotica (merito dei candelabri sparsi in ogni dove) che evoca cupa disperazione. In pratica, ci si ritrova al «Loss» per piagnucolare in santa pace sorseggiando un drink, mentre la visione di splendide ragazze (s)vestite in stile burlesque (con tanto di lacrimuccia disegnata a matita) indurrebbe a ben altri pensieri, niente affatto tristi. Ma per quelli non è serata. Spiega Victor Wynd, ideatore dei «martedì del pianto», al londinese Daily Mail:«Non sopporto le feste dove tutti devono divertirsi per forza, preferisco starmene seduto in un angolo e dare sfogo alla mia depressione. Noi inglesi siamo un popolo piuttosto malinconico, eppure cerchiamo sempre di forzare la nostra natura, ostentando una gaiezza che, in realtà, non proviamo. Queste serate vogliono perciò essere un antidoto alla ricerca ossessiva della felicità».

USA, LA «RETE» DEL PIANTO-La febbre del pianto ha contagiato rapidamente anche la rete ed è sbarcata negli Stati Uniti grazie a www.cryingwhileeating.com, sito specializzato in video e foto dove si piange mangiando (c’è pure l’indicazione del menù accanto ad ogni clip) e bisogna anche spiegare il perché, con motivazioni che vanno dal «riscaldamento della Terra» al «non essere mai stati in Sicilia», fino «all’indimenticabile fine di Titanic». Non facesse piangere, ci sarebbe quasi da ridere. Intanto, fra una lacrima e l’altra, il sito ha raggiunto punte di 12 milioni di visitatori e si può persino votare il videomessaggio lacrimoso preferito.

PIANGERE FA BENE- Ma il potere terapeutico del pianto è stato teorizzato anche dallo psicologo sperimentalista Alex Goetz: «Le lacrime hanno una grande importanza», ha spiegato lo studioso al Daily Mail, «perché segnalano che si è raggiunto un livello tale di stress da compromettere il nostro stesso benessere, quindi non si può fare altro che lasciarle scorrere».

IN ITALIA- Il piagnone, soprattutto se maschio e a maggior ragione in pubblico, imbarazza ancora parecchio. E in attesa di sdoganare il «pianto libero» anche da noi, non resta che buttarsi sui dvd strappalacrime, con una scorta di fazzoletti di carta e una scatola di biscotti al cioccolato.

Saturday, April 21, 2007

... e il primo anno se n'e' andato

Ieri sera abbiamo festeggiato la fine del primo anno! Ora non ci rimane che sostenere gli esami... ma diciamo che nessuno pare particolarmente preoccupato, come potete vedere dalle foto del party!

Che dire, il tempo e' letteralmente volato... ci siamo conosciuti, amati, odiati, rappacificati, siamo diventati un po' piu' adulti, pur volendo rimanere dei ragazzini.

E permettetemi, ma chi vorrebbe crescere, quando possiamo ancora rimanere spensierati e divertirci come se fossimo ancora al liceo?


il Vostro bugia nén

Wednesday, April 18, 2007

Guida culinaria - Capitolo II

Mi sembra doveroso riportare una breve recensione sulla pizzeria che ho sotto casa, qui a New York. Direi una delle migliori pizzerie in cui sia mai stato.

Il locale si chiama Sezz Medi' e si trova tra la 122 e Amsterdam. E' gestito da italiani e la qualita' e' decisamente superiore non solo alle pizzerie fuori dai nostri confini, ma direi anche a molte pizzerie nostrane... insomma, una vera pizza napoletana.

La varieta' del menu' e' abbastanza elevata, come da richieste degli indigeni, ma senza finire in alcuni eccessi tipo la pizza all'ananas, che veramente poco hanno del nostro gusto mediterraneo. La pasta della pizza e' ottima, la mozzarella, specialmente quella di bufala, fantastica.

Il menu' comprende anche un assortimento di carni, che non sfigurano di fronte alla pizza.

La carta dei vini e' varia e sufficientemente ben assortita, ma la perla sta nella Moretti rossa, una rarita' anche in Italia.

Concludo con un suggerimento sfizioso: come dolce, lasciatevi tentare dalla focaccia alla nutella... una vera libidine.

Servizio: 4 stelle, cibo: 5 stelle, vino/birra: 3 stelle, per un totale di 4 stelle.

Sunday, April 15, 2007

Weekend nelle Catskills


E' un po' che non scrivo, quindi mi pare il caso di farvi sapere che sto bene e sto passando un periodo veramente sereno della mia vita... che dire sono felice! Ho deciso, per un po' di tempo, di mettere da parte il mie manie di iper-attivismo e di concentrarmi sul mio benessere, occupandomi solo dello stretto indispensabile. Risultato, lo studio e' concentrato sulle materie a cui sono interessato, lasciando da parte quello che mi interessa di meno, mentre il tempo libero e' dedicato al relax: corse al parco, weekend fuori citta' e simili.


Non a caso, questo weekend con alcuni amici siamo andati nelle Catskills, zona collinare/montuosa a circa due ore di macchina a nord di New York. Abbiamo affittato due chalet e ce la siamo spassata della grossa. Il tutto condito con passeggiate, salutari mangiate e svariate ore passate in iacuzzi all'aria aperta, dove la temperatura dell'acqua e' mantenuta costante intorno ai 45 gradi, cosi' che anche di notte ci si puo' tranquillamente farsi cullare dai getti d'acqua della vasca (come potete vedere nella foto). Diciamo che ci siamo trattati da signori!


il Vostro bugia nén