Sunday, June 24, 2007

Segnali da non sottovalutare

Si stanno ponendo le basi per una correzione dei mercati finanziari mondiali e i segnali iniziano a non mancare: il costo del denaro e' salito un po' dappertutto, il prezzo del petrolio rimane alto, l'economia americana ha un pochino rallentato, il mercato immobiliare statunitense si e' sensibilmente raffreddato e l'uso di contratti derivati, specialmente su mutui e ipoteche immobiliari, sta iniziando a scricchiolare.

E' notizia di questi giorni che un paio di hedge fund, gestiti da Bear Sterns, sono sull'orlo del tracollo. Hanno in portafoglio un mare di contratti derivati, legati al mercato immobiliare, e le strategie di hedging messe in piedi non sembrano funzionare. Sotto certi aspetti, mi pare di rileggere gli eventi del fallimento, nel 1998, di Long Term Capital Management (l'hedge fund che annoverava tra i suoi partner le migliori menti matematico-finanziarie al mondo, tra cui Scholes e Merton, coloro che assieme a Black formularono la teoria per prezzare le opzioni, e che io, non senza qualche difficolta', cercai di utilizzare, riadattata, per la mia tesi in elettronica). Sono passati 9 anni da quegli eventi, ma personaggi e istituzioni coinvolte sono sempre piu' o meno gli stessi.

Basandomi sulla mia, seppur ridotta esperienza, direi che la preoccupazione piu' assillante per Wall Street e' che si arrivi ad un'asta per liquidare gli asset dei due fondi in questione, apponendo un'etichetta ben visibile sul reale valore di questi contratti, tanto astratti quanto complicati da prezzare... col timore di avere i libri pieni di strumenti sopravvalutati rispetto al valore di mercato (e conseguenti ripercussioni sui bilanci). Insomma, siamo sempre alla stessa storia: qual'e' il valore reale di un bene? Quello teorico che si puo' ricostruire dalla somma delle parti o quello di mercato, indicato dal punto di Cournot (ossia l'incontro tra domanda ed offerta)?

Nel lungo periodo i due dovrebbero coincidere, visto che tutti sappiamo fare di calcolo e possiamo arrivare alle stesse conclusioni. Il problema sta pero' appunto nella tempistica: il mercato mostra, a volte, un atteggiamento irrazionale e cio' puo' portare ad uno scostamento pronunciato dal valore teorico di un bene... ossia ci si muove continuamente intorno al punto di equilibrio.

Sono ottimista e mi auguro che la cosa si risolva per il meglio (evitando una correzione al ribasso come quella del 2001-2), ma conviene stare ben attenti.

il Vostro bugia nén.

1 comment:

Pluto said...

bella analisi anke se si possono percepire kuesti presagi facendo un analisi grafica del DJ a medio lungo termine