Wednesday, January 30, 2008

L'Italia vista dagli States

Vi allego un articolo apparso oggi sul WSJ, in cui si fa riferimento alla situazione politico-economica in Italia. Senza tanti schiamazzi e proclami, mi sembra un'analisi abbastanza veritieria della situazione.

Italy is without a government. For a country with a multi-decade record of unstable coalitions, that is nothing more than a disappointment. But it comes at a time when growth is stalling, consumer confidence has plummeted, industrial production has fallen for three months in a row: an economy close to recession that must be revived despite a novel handicap – a hard currency. It won’t be easy for a weakly-governed country to rise to the challenge.
The unhappy truth is that Italy has not flourished since joining the euro at its launch in 1999. From entry until 2006, its annual growth rate of 1.3% has lagged the eurozone’s 2.1%. The gap seems to be widening. Eurozone industrial production rose by 2.7% in November on a year earlier; in Italy it fell by 2.4%. Export growth has tumbled, particularly to the US and Japan, where the strong euro has made Italian goods expensive.
But the root of Italy's economic problem is not the euro. Italy’s soaring labour costs have driven down its price competitiveness by 30% in the past five years, according to the Bank of Italy. The central bank says the gap has worsened since the end of the summer.
Romano Prodi, the prime minister ousted last week, proposed labour market and pension reforms. But the changes in voting rules introduced by Silvio Berlusconi, the former and possible future prime minister, caused a proliferation of small parties. It was impossible for Prodi to govern. The long-term failure of government is weighing more and more heavily on an economy that is in many regards powerful.
For Italy has great manufacturers. From handbags to cars, it offers some of the raciest products around. But, saddled as it is with a strong currency — and a government debt that is larger than GDP — Italy seems likely to continue to record the weakest growth of the major European economies unless it can reinvent itself.
That sounds so difficult that escape from the eurozone may be tempting. But to leave the euro would be a huge and dangerous leap. Italy's economic disease is serious and deeply ingrained, but not utterly beyond human remedy. The euro could be beneficial: a goad to stir the country’s leaders toward the hard but ultimately rewarding work of political reform.

Thursday, January 24, 2008

1908-2008: Bardonecchia 100 anni di sci

Quest'anno ricorre il centenario dello sci a Bardonecchia... da oltre 50 anni la mia famiglia si reca nella bella conca dell'alta val di Susa per sciare e il sottoscritto qui mise gli sci ai piedi per la prima volta nell'inverno del 1980... sembra ieri!

Insomma, buona parte della mia vita e' legata a Bardonecchia. Interminabili giornate di allenamento sulla "pista 6" di Les Arnauds oppure su quelle di Vallon Cros e del Bosco al Melezet, per non parlare della "rossa" allo Jafferau... in tutte le condizioni atmosferiche, ovviamente! Il mio primo super-G a 11 anni, con la mamma che mi aspettava preoccupata all'arrivo; preoccupata soprattutto perche' alcuni ragazzini prima della mia discesa erano caduti alla curva della giraffa o alla Vachet! Chi conosce la pista allo Jafferau capisce perfettamente.

E che dire delle sveglie alle 6 di mattina per essere sugli sci alle 7? Direte voi, ma gli impanti non dovrebbero aprire alle 8.30-9? Si', ma quando c'era poca neve (e quindi poche piste aperte) quelli degli impianti alle 7 aprivano per noi dello sci club la "cadregovia" singola di Campo Smith per poterci allenare sulla mia amata "pista 1" (quella dove uscito dal canalino, la pista piega a sinistra in una discesa mozzafiato verso Campo Smith) prima dell'arrivo degli altri sciatori.

Certo ci sono anche ricordi un po' meno belli... come quando mi sono fratturato la tibia al Colomion il 28 dicembre 1986 (80 giorni di gesso, di cui 60 con l'ingessatura fino all'inguine) oppure quando un palo da slalom mi ha aperto il labbro inferiore come se fosse un cocomero, per non dimenticare quando sono caduto rovinosamente sulla 6 a Les Arnauds facendo gigante e mi sono piantato il bastoncino nel ventre, piegandolo ad angolo retto... per fortuna mi e' solo mancato il respiro per qualche istante e non mi sono fatto nulla di grave, ma che spavento!
Cose che succedono, quando si pratica uno sport con una discreta componente di rischio come lo sci.

Potrei andare avanti a lungo con i ricordi... ma per oggi devo lasciarvi. Chiudo con una raccomandazione, se non ci siete mai stati, fate un salto a Bardonecchia, merita, sia in inverno che in estate.

il Vostro bugia nén

Wednesday, January 23, 2008

Bilanci e previsioni

Sara' che sto entrando nei fatidici -enta, ma mi pare giusto soffermarmi un attimo su quanto avvenuto nel 2007, prima di buttarsi a copofitto sul 2008. D'altronde, per dirla con Kierkegaard, la vita può essere capita solo all'indietro, ma va vissuta in avanti.

Direi il 2007 e' stato anno ricco di soddisfazioni... a livello accademico mi sono tolto varie soddisfazioni, soprattutto per la menzione che ho ricevuto nel corso di ristrutturazione aziendale. Avendo deciso di venire qui perche' desideravo intraprendere una carriera in quel campo, non posso che esserne personalmente soddisfatto. Tanto piu' che l'esperienza lavorativa estiva mi ha aperto le porte "professionali" per il post-master.

L'anno appena passato mi ha lasciato ricordi meravigliosi, quali il viaggio in Peru', un paese magnifico e che consiglio di visitare a chiunque ne abbia l'occasione... se non ne siete convinti andate a rivedere i miei commenti e foto del viaggio pubblicati su queste colonne lo scorso settembre.

E poi ancora il 2007 e' stato caratterizzato da tanto sport sia alpino (sci ovviamente) che velico. In fondo ci vuole poco per divertirmi e rilassarmi... no?

Ora pero' che cosa riserva questo nuovo anno? A differenza di quanti si dicono preoccupati per l'attuale evolversi della congiuntura economica, io credo che questo sia un momento ricco di opportunita' per lasciare il segno e sta a noi, i ragazzi del '78 , coglierle. E non e' forse Karl Popper che ci ha detto che i nostri sogni e desideri possono cambiare il mondo? Ora, non pretendo certo di cambiare il mondo, sia ben chiaro, ma credo fortemente che ci sia la possibilita' di fare qualcosa di costruttivo. Perche' se c'e' una cosa che mi preoccupa e' proprio constatare come il mondo, ivi compresa la mia amata Italia, stia divendando sempre piu' radicale e intransigente. E' nostro dovere fare qualcosa, senza tanti proclami, ma con l'impegno nel nostro piccolo esistere quotidiano.

Non sto a dilungarmi sugli orrori di cui ho letto e sentito soprattutto in questi giorni, perche' finirei per arrabbiarmi, ma credo immaginiate perfettamente quali siano i principali fatti a cui mi riferisco! Tanto per rimanere a casa nostra: la pattumiera napoletana, la pochezza della classe politica, Malpensa (i milanesi dovrebbero farsi una profonda analisi di coscienza, dato che hanno fatto di tutto per salvaguardare Linate, condannando Malpensa alla rovina) e quant'altro viene strillato su quotidiani e telegiornali ogni giorno. Saranno cambiati i protagonisti e i colori, ma in fin dei conti siamo ancora il paese dei guelfi e ghibellini... solo che il mondo attorno a noi si e' evoluto.

Vi lascio con una frase di John Stuart Mill,
chiedetevi se siete felici e cesserete di esserlo,
io aggiungo, non chiedetevelo, siate felici, perche' la vita e' troppo breve e dovremmo essere cosi' impegnati a realizzare i nostri sogni da non poter sprecare inutilmente il poco tempo che ci e' stato donato.

il Vostro bugia nén

Monday, January 21, 2008

Ultime notizie

Qualcuno avra' pensato fossi scomparso nel nulla, visto che e' piu' di un mese che non mi faccio vivo per aggiornare il blog.

La verita' e' che sono partito da NY il 16 dicembre e ho passato oltre un mese nella bella Bardonecchia a sciare... e vista la quantita' di neve caduta, direi che ho fatto bene.

Ora mi appresto a tornare in quel di NY, visto che mercoledi' inizia l'ultimo semestre da uomo libero... poi sara' ora di tornare a lavorare sul serio.

Per farla breve, ho passato Natale in famiglia, come da tradizione, altrimenti la nonna si arrabbia! Capodanno l'ho trascorso con vari amici tra Bardonecchia a Sauze. Festa sensazionale: abbiamo rischiato di farci buttar fuori dalla disco perche' facevamo troppa caciara... sara' che avevamo alzato un po' il gomito, visto che un barista un po' distratto continuava a passarmi consumazioni senza farmele pagare e io smistavo che neanche un servizio consegna pacchi sarebbe stato cosi' efficiente?

Tornando allo sci... che e' stata l'attivita' principale della mia vacanza, mi si sono messo di buon impegno, visto che ho sciato quasi tutti i giorni! Come ai vecchi tempi dello sci club... e in effetti mi pare che le foto qui sotto dimostrino che ci so ancora fare abbastanza!











il sottoscritto impegnato sui pendii bardonecchiesi










Era da tanto che non si vedeva tutta questa neve dalle nostre parti. In Bardonecchia stessa i mezzi spartineve hanno avuto i loro bei problemi a ripulire le strade, visto che ne e' venuta a piu' non posso. Qualche testimonianza di seguito.












la cappella dedicata a Nostra Signora della neve











a sinistra, Bardonecchia innevata, vista dalla cabinovia dello Jafferau; a destra Valle Stretta e
le pendici del monte Tabor
Vallon Cros - Punta della mulattiera
(su questo muro tremendo, reso lastra di ghiaccio, vinsi una delle mie prime gare)

Nei prossimi giorni aggiornamenti sull'anno appena finito e considerazioni su quello appena iniziato. Rimanete sintonizzati.

il Vostro bugia nén