Sunday, February 24, 2008

Atto II a Tuck

Dopo l'esperienza dell'anno passato, mi sono rifatto vivo, col resto della gang sciistica di Columbia alla gara sciistica organizzata da Tuck.
Come sempre il tutto e' piu' che altro un'occasione per incontrare altri studenti MBA, divertirsi e passare un weekend lontano dai ritmi frenetici new-yorkesi.

E cosi' venerdi' 22 siamo partiti di buon ora alla volta di Hanover, New Hampshire, dove Tuck ha la sua sede. Il viaggio e' stato lungo e tormentato, causa tempesta di neve sul nordest nordamericano.


Qui sopra la situazione a New York... innevato, ma percorribile... purtroppo durante il cammino le condizioni sono andate progressivamente peggiorando, fino quasi a destinazione, quando il tempo e' finalmente volto al bello.

La gara si e' cosi' svolta sabato in condizioni di sole splendente e il Vostro, dopo una prima manche da dimenticare, ma comunque vicino ai primi e onorabilmente nei primi 20, ha ritrovato smalto nella seconda, piazzando un tempo da top 10 finale (qui di seguito le mie ultime porte prima del traguardo, filmate da Alex).



Oggi, poi, lasciata Hanover, ci siamo diretti a Killington, Vermont, dove ci siamo concessi 5 ore di puro sci, con condizioni di neve fantastiche. Giornata assolutamente da incorniciare.

E adesso sono di nuovo a New York, stanco, ma felice e pronto ad affrontare gli ultimi 9 giorni di fuoco prima del mio ritorno a casa per le vacanze di meta' semestre.

Un abbraccio a tutti quanti,
il Vostro bugia nén

Wednesday, February 20, 2008

Cassandra

Vorrei evitare di svolgere il ruolo di Cassandra, ma le notizie che leggo sull'economia americana iniziamo a preoccuparmi seriamente.

Vediamo di andare con ordine:
  • la Fed lascia intendere di voler ancora tagliare i tassi d'interesse ==> questo e' uno stimolo all'economia, perche' per abbassare i tassi la Fed tecnicamente acquista titoli di stato americani, ne fa salire il prezzo, ne riduce il rendimento... e paga stampando altri dollari. Risultato: c'e' piu' denaro in circolazione
  • l'inflazione continua a salire, spinta anche dal prezzo del petrolio sopra i $100 al barile
Ora, proviamo a fare un veloce ragionamento. Se l'inflazione cresce, l'economia si sta surriscaldando e bisognerebbe tirare i freni, ossia alzare i tassi... ma la Fed sta facendo l'esatto contrario, perche' in realta' l'economia americana sta rallentando e il rialzo dei prezzi potrebbe essere principalmente dovuto all'impatto del costo del petrolio su tutta l'economia.

Questa situazione non vi ricorda qualcosa? Stagflazione, ossia una combinazione di stagnazione ed inflazione. Gli studi indicano che la stagflazione sia essenzialmente innescata da uno shock sulla corva dell'offerta, tipo il rialzo del prezzo del petrolio, seguito da un'esagerata espansione monetaria... avete bisogno di altre spiegazioni? Mi pare ci sia piu'' di un sospetto che sia proprio quello che sta succedendo.

La Fed si attende una decelerazione dell'inflazione nei prossimi mesi, ma inizio a nutrire seri dubbi sull'operato di Bernanke. A mio modestissimo parere mi sembra si sia agito troppo presto e troppo in fretta.

Spero proprio di sbagliarmi. Una situazione di stagflazione negli USA avrebbe conseguenze significative in tutto il mondo e purtroppo temo che chi ne subirebbe di piu' sarebbe proprio la nostra vecchia Europa: l'Euro si rafforzerebbe ancora di piu' sul dollaro (e quindi sulle varie monete asiatiche) e la stagnazione americana avrebbe un sensibile effetto contrattivo sull'economia europea. Sara' interessante vedere come rispondera' la BCE alle mosse della Fed, per quanto va dato atto che, nel segno della continuita' con la BundesBank, la BCE abbia mantenuto un atteggiamento molto piu' accorto.

Vedremo come andra' a finire,
il Vostro bugia nén

Public Offering - il blog ufficiale della Columbia Business School

La scuola ha lanciato a gennaio il suo blog ufficiale (il link e' nella colonna di destra di questo blog). Devo ammettere che avevo inizialmente accolto con diffidenza e scetticismo l'iniziativa, ma il progetto inizia a piacermi parecchio, soprattutto perche' vi contribuiscono alcuni dei prof piu' blasonati della scuola... insomma hanno qualcosa di interessante da dire.

Vi allego il recente intervento di Michael Feiner (ex Chief People Officer di PepsiCo, nonche' mio attuale prof) su come gestire il sempre crescente volume di email che riceviamo al giorno.

Ask Professor Feiner: Too Much Email

Michael Feiner ’66
Professor of Management and Sanford C. Bernstein & Co. Ethics Fellow

Dear Professor Feiner: As my career has progressed, the number of emails I get has increased exponentially, and I’m having trouble getting to all of them. Any tips on how to manage this?

There’s no question that email offers great efficiency in passing on information and in asking for information, and this efficiency leads to productivity — a good thing.

But the sheer amount of email exchanged at companies is an overwhelming problem. Emails have come to replace voice-to-voice and face-to-face transactions and are making the workforce feel anonymous and impersonal. Bosses complain that they get too many emails, and their people, ironically, complain that these same bosses send too many emails.

There is no good solution. What I tell leaders in my consulting job is that if you’re trying to make decisions around something or if you’re trying to coach people or if you’re trying to motivate, inspire or galvanize people through email, you’re wasting your time.

Until leaders recognize how counterproductive and demotivating the email experience can be at times, this isn’t going to get fixed.

There are some tricks that can help:

1. Set some ground rules to help employees decide which conversations should be handled via email and which should be handled face-to-face or phone-to-phone.

2. Restrict your email to a certain number per day per person.

3. Don’t use email for those occasions when you’re trying to motivate, inspire, galvanize or energize.

4. Ask an admin to vet emails and try to handle the less important ones themselves, passing on the most important ones to you.

5. If the matter being discussed is urgent, put “urgent” on it — and if this is a crisis, and you really need an answer immediately, put that in the subject line. Sometimes people cheat with this, but even if people are playing it straight 70 percent of the time, this will very often get you to the most critical emails during the day, and the others you can defer.

Video remake di Rocky - troppo bello

Guardatevi questo clip... troppo bello!

Monday, February 18, 2008

Spirito da trader

Oggi ho avuto la conferma che non posso fuggire agli "spettri" (in senso positivo) dei miei tre anni londinesi... in fondo in fondo posseggo un'anima da trader.

Riprova ne e' stata la simulazione di trading obbligazionario che abbiamo fatto in uno dei corsi che sto seguendo questo semestre. Si trattava sostanzialmente di fare outcry pit trading (avete presente la scena finale di "Una poltrona per due"?). Ho chiuso la simulazione non solo facendo utili a scapito di tanti miei compari di corso, ma ho letteramente sbaragliato la concorrenza, generando quasi 5 volte gli utili del secondo classificato... insomma non c'e' stata partita!

Evidentemente le ore di lavoro londinesi sono servite a qualcosa.

il Vostro bugia nén

Saturday, February 16, 2008

Dal Financial Times

Stavo sfogliando ieri il FT, quando il titolo di un articolo mi ha incuriosito: "Banks advised to walk away from big deals" - le banche consigliate di sciogliere gli accordi di finanziamento delle transazioni piu' grandi orchestrate l'anno passato ed ancora in sospeso.

Incuriosito mi sono messo a leggere e il testo mi ha lasciato alquanto perplesso. Ci sono degli avvocati che stanno suggerendo alle banche di pagare le clausole rescissorie dei finanziamenti garantiti per alcune grande operazioni di leveraged buyouts lo scorso anno, perche' le penali sarebbero piu' basse dei costi di svalutazioni dei prestiti sui libri contabili delle banche. Trovo personalmente questa idea un po' folle. E' vero che ci sarebbe un immediato vantaggio economico, me se il finanziamento era stato garantito previo il dovuto lavoro di analisi da parte della banca, non vedo perche' una banca non dovrebbe onorare il contratto e procedere con il finanziamento, anche se questo puo' voler dire dover ascrivere a bilancio i prestiti, visto che non si riesce a piazzarli sul mercato.


Se la due diligence era stata fatta bene, la svalutazione odierna e' solo momentanea. Oltretutto, vorrebbe dire venir meno al compito principale di qualsiasi banca, ossia fornire liquidita' e finanziamenti per lo svolgimento delle attivita' economiche. D'altronde prendere rischi di carattere finanziario e' proprio il mestiere delle banche ed e' quello per cui vengono pagate.

Quello a cui l'articolo allude sarebbe, a mio parere, un grosso errore, che minerebbe pesantemente la credibilita' di tutto il mondo finanziario. Almeno cosi' mi hanno insegnato le persone con cui ho lavorato prima a Londra e poi qui a NY. Persone che, anche di fronte alle difficolta' che si sono iniziate ad incontrare quest'estate, mi hanno ripetutamente ricordato che periodi di tumulto sui mercati finanziari, come sta succedendo ora, ci sono stati e sempre ci saranno e chi ha fatto il proprio lavoro con efficacia ne viene sempre fuori.

Appunto, la cosa che veramente conta e' sapere di aver fatto al meglio il proprio lavoro: si limitano le perdite odierne e si massimizzano i profitti di lungo periodo.


il Vostro bugia nén


Di seguito il testo integrale dell'articolo:

Banks advised to walk away from big deals

By Henny Sender in New York

Published: February 15 2008 02:00 | Last updated: February 15 2008 02:00

Leading banks are being advised that it would be cheaper to walk away from big buy-out deals than incur further losses on their funding commitments, increasing the chances that more highprofile private equity transactions will collapse.

This advice from lawyers contrasts with the conventional wisdom that banks would risk serious damage to their reputations if they were to drop out of deals.

However, legal advisers argue that the break-up fees banks would owe in such cases would be far lower than the writedowns they would have to make on their loans, given the current cataclysmic conditions in the capital markets.

"It is the tipping point argument," said a senior partner at one of the biggest private equity firms, who asked not to be named.

"The banks have so many issues with their balance sheets that they are considering a new policy."

However, such a change could have a dramatic impact on the markets.

"If you want to come up with news that could make the Dow drop another 500 or 1,000 points, this would be it," said one lawyer specialising in private equity for a New York law firm. The presence of private equity buyers is one factor that has helped boost stock prices.

So far, leveraged buy-outs have usually collapsed when the private equity firms involved - including Blackstone and Cerberus - have withdrawn.

Such moves have occurred as banks have been working behind the scenes to persuade private equity firms to abandon deals.

If banks had more direct conversations on this sensitive subject with private equity firms, they could be vulnerable to charges of interference from the target companies and could be sued.

However, the chances of banks abandoning buy-out deals - such as those for Clear Channel Communications, the radio station owner and outdoor advertising company, and BCE, the Canada-based telecoms group - are growing as the market prices for the leveraged loans used in such transactions continue to fall.

US regulators are pressing banks to account for these loans at market prices while they keep them on their books.

Already, it is understood that one bank has marked down its share of the loan used in the Clear Channel buy-out to 85 cents on the dollar.

By contrast, lawyers are telling the banks that if they walk away from deals, their biggest liability would be equivalent to the so-called reverse break-up fee that private equity firms pay target companies when deals fail to close.

These fees usually amount to about 2 per cent of the total value of a deal, or about $500m in a large buy-out.

Lawyers say there could be other costs for the banks, such as covering the expenses buy-out firms incur while doing their homework on bids. Further, they do not rule out the possibility that banks could have to pay greater damages in litigation.

What is sure is that banks are giving thought to dropping out of deals. "We are already there in terms of the economic pain," said the head of debt capital markets at a major Wall Street firm. "Banks sitting on $30bn (£15bn) of debt for one deal are looking at $4.5bn of losses. That is enough to play hardball."

www.ft.com/usdailyview www.ft.com/m&a

Wednesday, February 13, 2008

Riassicurare le obbligazioni

E' notizia di ieri che Warren Buffett ha offerto 800 miliardi di dollari ai cosiddetti monoline insurance (Ambac, MBIA e similari), che si occupano di fornire servizi riassicurativi sulle obbligazioni. Sostanzialmente ricevono un premio assicurativo, per garantire coperture in caso di default dell'emittente. Questo alza il merito di credito dell'emittente e ne riduce il costo di emissione dell'obbligazione.

Le societa' del settore, come vi avevo accennato qualche tempo fa, sono in chiara difficolta' visto che hanno imbottito i loro bilanci con riassicurazione di bond speculativi, legati sia ai mutui subprime che ai leveraged buyout; presto si troveranno a dover compiere ingenti svalutazioni di portafoglio e con i mercati sostanzialmente restii a fornire liquidita', il loro capitale si assottigliera' pericolosamente.

In linea di principio l'offerta di Buffett sembrerebbe una manna venuta dal cielo. In realta' il guru di Omaha, non e' diventato tale per caso e la sua offerta, per quanto ciclopica, si propone solo di offrire copertura sui mutui emessi dai governi locali americani. Questi rappresentano ancora la stragrande maggioranza del portafoglio delle monoline insurance (circa 1200 miliardi), ma sono anche la componente piu' sicura di quei portafogli; basti pensare che il tasso di default e' inferiore all'1%. Non deve quindi sorprendere che sia Ambac che MBIA abbiano risposto picche... evidentemente non sono ancora con l'acqua alla gola e non vogliono certo privarsi dei loro asset piu' pregiati, che garantiscono un flusso di pagamenti costante e che aiuta a tenerle in vita.

Insomma, questa mi pare piu' una mossa iniziale per tastare il terreno e vedere se ci si potesse impossessare del mercato riassicurativo sulle obbligazioni, partendo da zero, ma senza incorrere troppi rischi. Mi attendo sviluppi nelle prossime settimane, perche' continuo a rimanere dell'idea che nel settore ci siano delle opportunita' per l'investitore con le idee chiare e il portafoglio grosso.

Quale sara' la prossima mossa del guru?

il Vostro bugia nén

Friday, February 08, 2008

Elezioni

Sfoglio i giornali e leggo di diatribe sull'election day il 13-14 aprile. Che si voti allo stesso tempo per politiche ed amministrative! Ma diamine, il popolo italiano non ha gia' pagato abbastanza per le bizzarie della politica? Almeno evitiamo di dover pagare due volte per elezioni politiche ed amministrative e facciamo tutto in una sola tornata!

Mi chiedo... ma a Montecitorio credono di avere a che fare con 60 milioni di coglioni?

Lascio con un suggerimento... al voto con coalizioni snelle, senza partitini a fare il bello e cattivo tempo, e che Dio ci scampi da Mastella col centrodestra... e' la volta che, a dispetto della mia piu' ferrea propensione liberal-liberista, voto per la sinistra.

il Vostro bugia nén

Istantanea dallo Jafferau

Torno or ora a casa e collegandomi ad internet mi capita di passare sul sito di Bardo, per vedere questa foto spettacolare dallo Jafferau... godetevi lo spettacolo del tramonto


il Vostro bugia nén

Monday, February 04, 2008

Strepitosi NY Giants

Che partita... la squadra sfavorita va a sconfiggere l'imbattuta Boston con una prestazione esagerata! Chi l'avrebbe mai detto a settembre, con i Giants che perdevano le prime due partite, giocando male, con una difesa scialba e scarse idee in fase realizzativa. Poi la trasformazione, culminata con la conquista del titolo di campioni NFL! Insomma e' un po' come il Toro '75-76, chi avrebbe mai creduto che si potesse vincere contro la Juve e invece...

New York gioca una partita da veri duri; difesa molto aggressiva che concede poco o niente all'atomico attacco di Boston, anzi la star dei Patriots, Tom Brady, prende una marea di botte dai difensori dei Giants, che lo atterrano una dozzina di volte. New York e' come uno tzunami in difesa, non concede praticamente nulla ad una squadra abituata ad andare a segno a ripetizione. Nonostante questa straordinaria difesa, pero', fino a 10 minuti dalla fine New York e' sotto, infatti il suo attacco arriva piu' volte vicino al touch down, ma senza successo. Poi finalmente qualcosa cambia e New York passa in vantaggio, quindi Boston segna e si riporta avanti. A questo punto si gioca sul filo dell'orgoglio e della determinazione. A prevalere sono i Giants con un paio di azioni da cineteca.
il touch down che consegna la vittoria ai Giants

Il resto e' semplicemente un grande tripudio qui a New York! Gli sfavoriti, quelli che i bookmakers non davano neanche per probabili sfidanti al titolo, sono i nuovi campioni!

Sunday, February 03, 2008

Risparmio gestito

Stavo dando una sfogliata al Sole 24 Ore e mi e' capitato sotto gli occhi un articolo in cui si parla della crisi del risparmio gestito in Italia. Il seguente grafico mi pare abbastanza esemplificativo.
Nel periodo dal 2000 al 2007 la raccolta netta dei fondi e' stata negativa per quasi 10 miliardi di euro e, a quanto riportato, nel solo gennaio 2008 altri 10 miliardi sono stati riscattati dai risparmiatori. Il periodo preso in analisi include un intero ciclo economico e, dopo le incertezze di inizio millennio, dal 2003 fino a meta' 2007 i mercati sono andati al galoppo in tutto il mondo, quindi il dato negativo e' alquanto interlocutorio, se si considera che siamo appena entrati in un periodo di incertezza, in cui saranno probabili ulteriori riscatti. La cosa piu' sorprendente e' che questi risultati non mi pare abbiano paragoni con le altri principali economie mondiali... dove in questi anni si dovrebbe essersi registrata una raccolta netta positiva.

L'articolo (cliccate qui per leggerlo) si limita a sostenere che le banche, spesso fornitrici esse stesse di servizi di risparmio gestito, finisco per spingere allo sportello la vendita di obbligazioni anziche' di fondi, da un lato per potersi finanziare a piu' basso costo, in un momento in cui la liquidita' e' scarsa, e dall'altro perche' la vendita obbligazionaria non comporta successive consulenze al cliente.

Non entro nel merito della discussione sulla bonta' o meno dell'articolo o dell'operato del mondo finanziario... del quale tra l'altro faccio parte (seppure al momento non direttamente visto che sto ancora studiando). Mi limito semplicemente a evidenziare quello che mi sembra un paradosso: in un periodo di boom finanziario il settore, nel nostro paese, si e' contratto anziche' espandersi.

Un altro spunto di riflessione per Voi amici lettori,
il Vostro bugia nén

Saturday, February 02, 2008

Super Bowl Sunday & Super Tuesday

Prossimi tre giorni ricchi di eventi qui negli States.

Domani il Super Bowl numero 42, che vedra' opposte le squadre di New York (i Giants) e di Boston (i New England Patriots). Che dire, noi si tifera' New York, la squadra sfavorita... altrimenti Boston farebbe due su due negli sport piu' seguiti qui in America, il football appunto con i Patriots e il baseball, visto che i Red Sox hanno vinto a mani basse l'ultimo titolo.

Il tempo di riprendersi dai bagordi domenicali e martedi' sara' la giornata decisiva nelle primarie per la corsa alla Casa Bianca. Si votera' in 24 stati e il vincitore sia in casa democratica che repubblicana, sara' con tutta probabilita' il candidato dei rispettivi partiti alla presidenza. Chiaramente i giornali seguono con particolare attenzione le vicende in casa democratica con Obama e la Clinton a contendersi la vittoria. L'altra sera ho assistito ad un dibatto televisivo tra i due e ne ho ammirato la compostezza nel rispondere alle domande del moderatore e nel controbattere alle affermazioni dell'avversario. Un vero esempio di stile da cui i nostri "sciattoni" nei palazzi romani dovrebbero prendere spunto... io continuo a rimanere speranzoso, visto che la speranza e' l'ultima a morire, ma temo che sia un desiderio mal riposto.

il Vostro bugia nén