Monday, September 25, 2006

Columbia Business School vince la MBA Cup 2006

Riprendo da dove ci eravamo lasciati... mi hanno cancellato il volo mercoledi' sera per tornare in Italia. Risultato, perdo un giorno di regate e mi imbarco con Lello e Lisa in un'odissea per arrivare a S. Margherita.

Nell'ordine, con sole 17 ore di ritardo saliamo su un aereo per l'Italia, destinazione Roma, anche se noi dobbiamo andare a Milano. Dopo circa 8 ore di volo siamo a Fiumicino e tentiamo la sorte provando a farci spostare sul volo per Genova delle 9.10 di venerdi' mattina. I posti ci sarebbero, ma, come mi spiega Lello, a Roma stanno prendendosi il caffe' (eufemismo per "non hanno voglia di lavura'"), cosi' la ricerca dei nostri bagagli e le operazioni di cambio biglietti sono attivita' troppo dispendiose per meritare di essere svolte! Ci tocca dunque aspettare oltre 4 ore il volo per Malpensa "sdraiati", si fa per dire, sulle comodissime poltroncine di Fiumicino (ne porto ancora i segni al costato). Finalmente verso le 12.30 imbarchiamo, ma il comandante annuncia che c'e' un disguido con le valigie, per cui devono sbarcarle tutte, controllarle e reimbarcarle... se ne va cosi' un'altra mezz'ora buona. Alle 14 arriviamo finalmente a Malpensa, con solo 26 ore di ritardo sul previsto!!!

Recuperiamo la macchina e ci dirigiamo a S. Margherita. Dato che Lisa non e' mai stata da queste parti, la portiamo a vedere un po' la zona, con classica sosta in piazzetta a Portofino: mozzafiato.


Alle 19 circa riusciamo a salire a bordo delle nostre imbarcazioni. Ci attende subito una cena con tutti gli altri equipaggi e alcune interviste, che dovrebbero essere montate in un servizio per Sailing Channel (canale tematico di Sky Italia). La serata procede alla grande e l'iniziale stanchezza si attenua grazie a svariati piatti di trenette al pesto! Mi ci voleva proprio un po' di sana cucina nostrana.


Col procedere della serata, il tasso alcolico di buona parte degli equipaggi inizia a raggiungere soglie improponibili, il dj che anima la serata delizia il gruppo italiano con il PoPoPooo mondiale e i francesi di Insead se ne hanno a male (ancora rosicano a distanza di quasi 3 mesi). Finisce che ci scappa una mezza rissa e uno dei nostri si becca un pugno in un occhio, mentre un altro finisce in mare! Insomma, per sistemare la situazione si sta svegli quasi tutta la notte...


Il sabato mattina sembriamo degli zombie, ma riusciamo a recuperare un lumicino di forze per le regate... certo c'e' poco poco vento e si fatica molto a fare camminare la barca.
La pausa tra una regata e l'altra viene saggiamente sfruttata per una pennica. Non manchiamo comunque di rimanere coinvolti in un mezzo incidente: il sottoscritto, al timone, vede la possibilita' di superare un avversario sulla linea d'arrivo, avendo mure a dritta cerco di prendermi la precedenza e di buttare gli avversari al di fuori della boa. Siamo prossimi all'incrocio e urlo la nostra precedenza e la mia intenzione di non cambiare rotta. Loro se ne fregano e virano all'ultimo, nonostante una gran poggiata da parte mia, ci tocchiamo, penalita' a loro e noi tagliamo il traguardo... vabeh, forse ho esagerato un po' in fin dei conti non era l'America's Cup!
La giornata finisce comunque con il team di Columbia campione e alla sera si festeggia al Cervara, un magnifico ristorante ricavato in un ex-monastero sulle colline tra S. Margherita e Portofino con splendida vista sulla baia. Bevuta di champagne dalla coppa e festa fino all'alba a ritmo indiavolato.

Con pochissime ore di sonno alle spalle, domenica mi sveglio e, ancora piu' di la' che di qua, vengo intervistato da Glamour, per parlare di vela e di MBA. Mi scattano un mare di foto e io continuo a ripetere che rischiano di rovinare l'obiettivo a furia di scattare... non sono certo un modello! Pero' la simpatica fotografa, cerca di mettermi a mio agio, sostenendo che sono molto portato, che mi vengono delle espressioni molto naturali e accattivanti. Non credo ad una parola, ma sono troppo stanco per ribattere.

Ancora confuso per il poco riposo, vengo arruolato per le gare di match race, insieme con lo "Yorkshire" tedesco, Dan, il nostro fenomeno australiano (campione del mondo di 470) e un altro paio di ragazzi. Inutile dire il risultato... non poteva essere diverso da quello delle regate di flotta.


Purtroppo si e' fatta ora di restituire le barche e, dal canto mio, devo proprio tornare a casa: le mie donne mi aspettano. La nonna, in particolare, mi prepara la sua insuperabile torta alle pere... cara nonna, sai proprio quanto sono goloso e non perdi occasione per darmi un'opportunita' per gustare le tue delizie culinarie! Fatto sta che in men che non si dica, mi mangio piu' o meno mezza torta... il solito esagerato, lo so, ma che ci posso fare? Se la provaste anche voi, mi capireste perfettamente.


Credo di aver raccontato quello che si poteva raccontare di questi 4 intensi giorni in Italia, ora si torna a New York e allo studio... sono proprio stanco, ma felice!


Il Vostro bugia nén

No comments: