Sunday, February 25, 2007

Tuck Winter Carnival

Altro giro sugli Appalachi... questa volta si tratta dell'annuale carnevale sulla neve organizzato dalla Tuck Business School, dell'Universtita' di Dartmouth. Venerdi' si parte da New York, a bordo del solito mega SUV americano, destinazione Hanover, piccola cittadina tra il New Hampshire e il Vermont, circa 4 ore d'auto dalla Grande Mela. Il posto e' molto carino, classico stile New England: quasi tutti gli edifici hanno un piccolo campanile e una cupoletta, anche i centri commerciali. Il posto e' molto accogliente e la vita senz'altro scorre molto piu' tranquilla e rilassata che non a New York... non a caso la percentuale di bambini ha dell'incredibile, segno che, forse, qui non ci sono molti divertimenti e quindi...

La scuola e' molto rinomata, pero', detto francamente, non riuscirei a passare qui i due anni di master. Per carita', in inverno potrei sciare praticamente tutti i giorni, ma, a parte questo... mi conosco e ho bisogno del "delirio" delle grandi citta'.

L'albergo dove soggiorniamo non e' super accessoriato come quello di Stowe, ma comunque accogliente. La prima serata la passiamo a Whaleback, poche miglia da Hanover, alla partenza degli omonimi impianti di sci. C'e' una band rock che suona live, molto bravi, e birra gratis a volonta' per gli sciatori. Non possiamo pero' fare tanto le ore piccole, visto che al sabato abbiamo la gara.

La sveglia arriva, come ai vecchi tempi delle gare, assai presto, intorno alle 6.30. Veloce vestizione, fuori fa un freddo polare. Dall'albergo al Dartmouth Skiway (le cadregovie non mancano neppure qua!), localita' dove si tiene la gara, ci sono circa 20 miglia. Dopo il ritiro pettorale, facciamo una ricognizione del tracciato... un gigante un po' strettino per i miei gusti e per i miei sci (ne servirebbe quasi in paio da slalom!). Ci sono circa 200 atleti e parto intorno al novantesimo, per cui, con i miei compagni di Columbia, ci dirigiamo a fare una lauta colazione. Verso le 10.30 arriva il mio turno di garaggiare. Sono anni che non faccio pali, ma, diciamo non ho dimenticato tutto. Supero il tratto ripido ed angolato, pennellando le curve, tanto che sul piano arrivo con molta velocita', lascio scivolare gli sci, senza strafare, cambio di pendenza con classico angolo infame, tanto per facilitare gli errori, ma prendo il mio giusto spazio, sul palo ho gia' completato la curva e il resto del muro me lo bevo come nulla fosse. Sul traguardo sono nei primi dieci... non male, visto il mio ginocchio gigio.

Mi posso dedicare ad un po' di sciata libera con Alex, mio compagno di corso romeno, cresciuto sui Carpazi, per cui, anche lui, esperto sciatore. Incontro anche un indigeno, che, quando scopre che sono italiano, mi chiede se conosco Bardonecchia! Diciamolo pure, mi sono illuminato d'immenso. Non solo la preferisce a Sestriere, ma dice che e' uno dei posti piu' belli dove e' stato a sciare... e si ricorda di orde di ragazzini vestiti di rosso, che formavano un serpentone sulle piste bardonecchiesi, seguendo gli allenatori... i diavoli rossi dello sci club. Magari uno di quei ragazzini, che lui aveva visto anni fa, ero proprio io.

Dopo pranzo ci attende la seconda manche. Scio di nuovo molto bene il muro iniziale, ma sbaglio da pivello sul piano, per cui perdo alcune posizioni, retrocedendo alla quindicesima... vabeh, capita, ma mi sono divertito molto. Ritornato in albergo, mi attende una sana pennica, doccia e via per la cena di chiusura a Whaleback, a base di lasagne in stile Vermont e verdura... diciamo che ho mangiato di meglio! Dopo cena, premiazioni, canti e balli... peccato, che si debba gia' tornare a New York. Poco importa, tanto tra una settimana sono in Italia, per cui, qualche sciata non me la toglie nessuno.

il Vostro bugia nén

Wednesday, February 21, 2007

Il dovere di scegliere

Solo una riflessione, tratta dal 24Ore, sui fatti di oggi:
"La politica estera, osservava Bismarck, è il vero momento identitario di una nazione. È l’immagine che un popolo ha di se stesso a determinarne il comportamento esterno e non viceversa".

il Vostro bugia nén

Tuesday, February 20, 2007

Il buco nei conti

Sto preparando una presentazione sul deficit commerciale americano, che ha ormai raggiunto livelli stellari (circa 700 miliardi di dollari all'anno) e mi sono imbattuto nel testo di un discorso di Bernanke, il governatore della Federal Reserve... e, devo dire, ne sono intrigato.

Non riporto il testo, perche' troppo lungo, ma per gli interessati, vi rimando al sito della Federal Reserve.

Vi lascio alcuni punti di riflessione:
  • I paesi sviluppati sono in situazioni analoghe agli USA (eccezion fatta per Giappone e Germania).
  • Per ovvie ragioni macroeconomiche, ad un saldo commerciale negativo, deve per forza corrispondere un saldo dei flussi finanziari positivo.
  • I paesi emergenti stabilizzano le loro economie, emettendo debito pubblico in valuta locale, destinato ai cittadini (stimolo al risparmio), e usano i proventi per acquistare asset (principalmente a stelle e strisce). Cosi' esercitano un controllo sui flussi di capitale e cercano di ridurre i rischi di crisi monetarie nei rispettivi paesi, tipo quelle asiatica e russa di fine anni 90.
  • Ci sono responsabilita' oggettive da ambo i lati, ma perche' risparmiamo poco? Il boom degli asset finanziari e immobiliari, pare essere una buona spiegazione: il rapporto tra ricchezza e quanto prodotto si e' dilatato nel recente passato.
  • Non dovremmo risparmiare di piu', visto che l'eta' media nei paesi industrializzati si sta alzando?
  • L'onda di denaro che ha sommerso i nostri mercati, ha mantenuto i tassi ad un livello storicamente basso, e, anziche' spingere gli investimenti in fattori produttivi, ha favorito soprattutto il boom edilizio. Sara' un caso che in Germania il mercato immobiliare sia pressoche' stagnante?
  • Le occasioni di investimento sono principalmente nei paesi emergenti. Ci sara' quindi un'inversione? Sicuramente, oggi ci stiamo indebitando, la questione e' quanto brusca sara' questa inversione.
  • C'e' veramente correlazione tra deficit pubblico e commerciale? A giudicare da quanto visto negli USA di fine anni 90, in Giappone e Germania oggi, non sembrerebbe.
  • I prezzi energetici hanno influito solo parzialmente su questo scenario.
Dove andremo a finire? Non lo so. Abuso del detto keynesiano, secondo cui nel lungo periodo siamo tutti morti (o il piu' cristiano "ricordati che sei polvere ed in polvere ritornerai") e quindi non bisogna preoccuparsi del futuro. Io rimango un accanito risparmiatore (come ben sapete)! La nostra societa' sta forse facendo la fine dei grandi imperi del passato? Chi vivra' vedra'.

il Vostro bugia nén

Sunday, February 11, 2007

Stowe - Smugglers Notch

Finalmente si scia sulle nevi nord americane... oltre 150 cm di powder!

Abbiamo fatto tappa a Stowe, Vermont, nel comprensorio di Smugglers Notch. Gli Appalachi non sono le nostre Alpi... e forse anche l'Appennino e' piu' ripido e scosceso. Diciamo che sono sostanzialmente delle colline, ma il freddo da queste parti (quasi al confine col Canada) e' veramente polare, per cui nevica molto e ci si puo' divertire ugualmente.

Lo so, lo so, avevo promesso una gita alle Rockies e invece sono finito sugli Appalachi. Ma, vi posso assicurare, nonostante tutto ne e' valsa la pena. Il posto mi e' piaciuto molto.

Per giungere a destinazione, abbiamo affittato un mega SUV, tanto per non essere troppo americani, e dopo 4 ore di viaggio siamo arrivati a destinazione. Ci sistemiamo in un cottage poco fuori dal paese. La sala per la cena, con annesso soggiorno e camino, e' orientata verso la montagna e la zona impianti. Come potete vedere a fianco, il posto non solo e' molto carino ed accogliente, ma ricorda un po' le nostre baite alpine... certo i comfort qui sono migliori!

A disposizione ci sono una decina di impianti (a Bardo c'e' piu' varieta' e non mancano neanche qui un paio di care vecchie cadregovie), ma i gestori si sono sbizzarriti nella concezione delle piste e hanno sostanzialmente tappezzato di percorsi le tre montagne su cui si snoda il resort. Il dislivello sciabile e' di circa 700 metri e le piste occupano un terreno di 310 acri... abbastanza per divertirsi. I rider, amanti della neve fresca, hanno altri 700 acri di bosco in cui divertirsi e il metro e mezzo di neve, aiuta senz'altro. Io, come sapete, sono piu' da pista, per cui ho limitato le mie sortite nel bosco e mi sono lanciato in carvate strepitose su neve completamente naturale. Era dalle nevicate durante le olimpiadi, lo scorso anno, che non assaporavo questo feeling. La neve programmata , visto le bizzarrie del meteo, e' una manna, ma quella naturale e' molto piu' divertente.


La sera di sabato, dopo cena, abbiamo fatto struscio nella via principale del paese, mischiandoci alla fauna locale ed ai tanti turisti. Sostanzialmente non c'e' molto da fare, se non passare da un bar all'altro, ma in fondo, non e' molto diverso da quello che solitamente si fa tra Bardo, Sauze e Sestriere.
Sparse trovate un po' di foto che abbiamo scattato, spero vi piacciano.

il Vostro bugia nén

Thursday, February 08, 2007

Evviva il Marketing

Qui alla Columbia, per nostra fortuna, c'e' ampia diversita' di interessi professionali. A fianco ai soliti noti e noiosi interessati al mondo dei servizi finanziari (sottoscritto in prima fila) e immobiliari, seguiti a ruota dai tanti interessati al mondo della consulenza, abbiamo studenti interessati a carriere nel mondo dei media e del marketing.

La diversita' e' un bene, se non altro perche' tutti quanti possiamo imparare qualcosa da persone che hanno diverse esperienze e ambizioni: la cosa veramente bella, qui, e' che volendo si hanno a disposizione 1400 differenti punti di vista. Mica poco!

C'e' sempre qualcosa da imparare. Sapete che non sono un gran appassionato di marketing, ma ecco una perla, che puo' servire da lezione per evitare figuracce in occasione di colloqui di lavoro. Una mia compagna e' interessata a lavorare nel marketing di PepsiCo e l'azienda ha organizzato una cena per gli studenti che sono stati invitati ai colloqui per lo stage estivo. Dopo i saluti iniziali ed essersi seduti a tavola per cenare, un cameriere passa a prendere gli ordini per le bevande e qui succede l'imprevedibile. La mia amica ordina una Coca Cola! Che dire, spettacolare figura di m*#?a. Chiaramente, opportunita' di lavoro sfumata. Proprio quando meno ce l'aspettiamo e ci sentiamo rilassati... ecco che calpestiamo una buccia di banana e compromettiamo le nostre opportunita'.

il Vostro bugia nén

Tuesday, February 06, 2007

Guida culinaria - Capitolo I

Ho deciso di iniziare una rubrica di carattere culinario, in cui mi cimentero' in brevi recensioni dei ristoranti new yorkesi, in cui ho cenato. Basero' i miei giudizi su qualita' del servizio, della cucina (e sua varieta') e dei vini, basandomi su una scala da 1 a 5 stelle (dove 5 rappresenta il massimo della libido culinaria).

Iniziamo da dove mi sono recato ieri sera: i Trulli (http://www.itrulli.com/). Si tratta di una trattoria italiana a midtown. Il servizio merita 4 stelle: siamo in 7 a tavola e abbiamo un paio di camerieri che si occupano di noi, ma a differenza dei soliti ristoranti americani, non sono troppo ossessivi e falsamente zelanti. Ci consigliano del prosciutto di cinghiale come antipasto... e come dire di no? Io procedo con un piatto di malloreddus al ragu' di salsiccia e un assaggio di cervo e polenta. Altri vanno per linguine alle cozze e ossobuco o salmone in crosta.

La varieta' e qualita' sono ottime e meritano 4 stelle: finalmente non la solita steak house new yorkese... non fraintendetemi, adoro le steak house, la questione e' che negli ultimi 3 mesi e' stato il tipo di ristorante preferito per i vari eventi universitari. Un po' di varieta' ci vuole!

Non ho avuto modo di controllare la carta dei vini e la scelta degli altri e' caduta su vini toscani, di cui ammetto di non essere un ottimo conoscitore. Per esprimere un giudizio piu' completo avrei bisogno di controllare la lista di vini piemontesi, per cui mi limito ad un neutrale 3 stelle per la carta dei vini, soggetto a cambiamenti, in caso di future visite e piu' accurata ispezione.

Concludendo:
Servizio: 4 stelle, cibo: 4 stelle, vino: 3 stelle per un solido 3.5 stelle in totale.

Monday, February 05, 2007

Una passeggiata nel freezer

Se a inizio gennaio ci si stupiva per il caldo inusuale (oltre 20 gradi e piante in fiore a Central Park), ora la situazione e' drasticamente svoltata all'inverno.

Come potete vedere nello screenshot allegato alle 11 del mattino abbiano una mite temperatura di -11, che si tramuta in percepita come -19, considerando l'effetto del vento da Ovest a 23 kmh. Insomma, sono appena uscito di casa, ho fatto 4 isolati per recarmi a lezione e mi e' sembrato di fare una passeggiata nel freezer. Una schiera di pinguini mi ha accolto all'uscita di casa e mi ha preso a ceffoni, tanto per darmi la sveglia definitiva... fortunatamente con il materiale da sci, che mi sono portato a NY riesco a coprirmi come si deve e il tragitto fino a scuola non e' stato cosi' infernale.

Un saluto polare

il Vostro bugia nén

Sunday, February 04, 2007

Super Bowl Sunday

La mia domenica del Super Bowl inizia alle 9.30, sveglia, colazione e sotto con lo studio... lo so, lo so, il solito nerd, direte. In realta' sto faticando talmente tanto a trovare la voglia di studiare in questo semestre, che necessito anche della domenica mattina per completare i miei impegni (la questione e' che la maggior parte dei corsi di questo semestre sono veramente noiosi).

Pranzo leggero a base di pasta e pollo verso le 13 e dalle 16.30 via allo show time del Super Bowl.

Sono invitato a casa del mio amico Brett. La TV passa tramite un proiettore che invia l'immagine sul muro, per 117 pollici di puro godimento! Con la high-definition TV, vi posso assicurare che non ho mai visto nulla di meglio.

Tutto e' pronto per il calcio d'inizio alle 18. Abbiamo ali di pollo, costolette di maile, riso, salsiccie (in mio onore) e birra a volonta'. Questa la situazione del tavolo alle 17.45, prima dell'inizio del match.

Ci attendono circa 4 ore di parita... in realta' per gli americani la parte entusiasmante sono gli spot pubblicitari. 30 secondi vengono venduti a non meno di 2.5 milioni di dollari! E le aziende si inventano gli spot piu' strani e divertenti, pur di catturare l'attenzione! Devo dire che per la prima volta mi sono divertito a vedere la pubblicita'... in particolare la Budweiser si e' sbizzarrita con spot di una comicita' superlativa.

Chicago inizia alla grande con un touch down alla prima azione. L'entusiasmo tra di noi e' alto (ho pagato piu' o meno tutti per tifare Chicago ;) )... pero' la prima azione rappresenta il meglio che i Bears riescono a fare per tutta la partita. Indianapolis prende repentinamente in mano le redini del gioco e tritura l'avversario, piu' di quanto il 29-17 finale lasci pensare.

Vabeh, divertiti ci siamo divertiti e ora sono a casa pronto per un'altra oretta di studio.

il Vostro bugia nén

Saturday, February 03, 2007

Super Bowl vs Campionato di Calcio

Domani l'America si fermera' per il Super Bowl numero XLI a Miami tra Chicago e Indianapolis. Per la prima volta due coach di colore guideranno le rispettive squadre alla conquista di uno dei titoli sportivi piu' ambiti negli States.

300 milioni di persone si incolleranno domani ai teleschermi per la partita e, per me, tutto assomigliera' alla finale della coppa del mondo di calcio. Non sara' la stessa emozione, ma sara' senz'altro divertente... e in fondo mi fara' apprezzare un po' di piu' questa nazione.

Qui lo sport e' festa, birra e hot dogs... non importa tanto chi vince o chi perde (anche se spero in una vittoria di Chicago, come ex-allievo della U. of Illinois), quel che conta e' divertirsi con gli amici.

Direi che e' quantomeno emblematico che la festa sportiva di domani coincida con le disavventure del calcio italiano. Calciopoli ha tirato fuori l'orgoglio dei nostri giocatori e ci ha spinto alla vittoria nella coppa del mondo... ma il teppismo negli stadi e' una cosa che va al di fuori di qualsiasi comprensione. Due morti nelle ultime due settimane! Siamo diventati degli animali?

Sono choccato e credo che in fondo questa situazione sia il frutto degli enormi dissidi politici che dividono il nostro paese. E' ora che i politici diano un segnale forte: basta con il fomentare le folle verso l'odio della fazione opposta. Siamo nel 2007, ma sembra di essere ancora nel 1200 con le lotte tra Guelfi e Ghibellini. E' ora di cambiare, di rimboccarsi le maniche per ricostruire il paese. E' soprattutto ora di ridare alle forze dell'ordine la loro giusta dimensione: devono disporre dei mezzi e del sostegno per punire severamente i delinquenti. In Inghilterra gli hooligans sono tenuti a bada con cani e manganelli. Mi rendo conto che siano sistemi rudi, fascisti, dira' qualcuno, ma contro gli incivili si deve disporre dei mezzi adeguati a riportare l'ordine.

Chiudo sperando che la sospensione dei campionati non sia solo per una settimana, ma per il resto della stagione: la speranza e' che non si faccia la solita mezza manfrina all'italiana, ma che, per una volta, ci si comporti da vero paese democratico.

Amareggiato, il Vostro bugia nén