Wednesday, March 28, 2007

Quando non si sa piu' che fare...

Ho appena letto sul Corriere questo articolo: fenomenale!
Prima leggete e poi andate a vedervi il video (cliccate su "video" per essere reindirizzati).

Impresa di uno spericolato sciatore in una stazione del metrò
A 50 km all'ora sulla scala mobile di Londra
Il filmato della discesa compiuta lungo i 60 metri di un tapis roulant. «Ha messo a rischio l'incolumità dei paseggeri»
LONDRA – Quando uno ha fretta, ha fretta! E così, un passeggero impaziente della metropolitana londinese ha deciso di battere le code buttandosi giù da una scalinata della “tube” con gli sci, e raggiungendo i 50 chilometri orari. Il ragazzo, ancora non identificato ufficialmente dalla polizia, si chiamerebbe Arild e sarebbe un turista norvegese, esperto di snowboard. Con una telecamera attaccata all’elmetto, lo sciatore urbano si è filmato prima mentre saliva lungo la scala mobile della fermata di “Angel”, la più lunga d’Europa con ben 60 metri di “pendio”, e poi mentre scendeva, ad una velocità impressionante. Nel video si vede come lo “sciatore pazzo” si porta gli sci tra le braccia, fra la più totale indifferenza degli altri passeggeri, poi li indossa in cima alla scala mobile e poi si butta giù, con tanto di applausi a fine discesa da parte di altri passeggeri ammirati.
Nell’audio del filmato si sentono i respiri profondi di Arild prima del lancio lungo la scalinata, e poi anche qualcuno che gli grida “ehi, ehi”, ma lui si è già gettato e, arrivato in fondo, scambia anche qualche battuta con il “pubblico”. Il filmato, messo su YouTube, è stato uno dei più cliccati ed è stato visto da più di 100mila persone, ma la polizia dell’underground londinese non ha gradito lo “stunt”. “Si tratta di un numero da scavezzacollo che ha messo in pericolo non solo la vita di chi ha fatto questa pazzia, ma anche quella di altri passeggeri”, ha tuonato il portavoce della British Trasport Police.
In realtà, la scalinata in questione era stata “liberata” da potenziali ostacoli dagli amici di Arild, che avevano avvertito gli altri passeggeri di tenersi alla larga. Un portavoce della tube ha chiesto una “pena esemplare” per il giovane sciatore, ma la polizia ha fatto sapere che il filmato sarebbe stato girato più di un anno fa, il che pone il norvegese fuori dalla giurisdizione delle forze dell’ordine che hanno un massimo di un anno per arrestare qualcuno per un numero del genere. “Se ci fossero stati feriti o danni alla struttura, avremmo potuto ancora prenderlo”, ha commentato un ufficiale della polizia, “ma così non possiamo farci nulla”. La polizia ha però chiesto al ragazzo di farsi avanti perché vorrebbero “chiarire con lui alcuni concetti sull’uso della metropolitana”.

Thursday, March 22, 2007

Ancora sul ritorno delle mega-holding

Leggo oggi sul Wall Street Journal che la quotazione in borsa delle aziende di private equity puo' avere altre interessanti implicazioni, oltre a quanto ho gia' raccontato qualche giorno fa.

I partner di queste aziende guadagnano cifre oltre i $100 milioni all'anno... una enormita', chiaramente. Con una partnership privata di questo tipo non c'e' incentivo a lasciare i profitti nell'azienda, quindi i proprietari si pagano buona parte dei profitti a fine anno. Ora, pero' se l'azienda e' quotata, i partner, pur soci di maggioranza, non ne sono piu' proprietari unici e il mercato non sarebbe particolarmente felice nel vedere buona parte degli utili finire nelle tasche del management, pur se socio di maggioranza. Possiamo quindi attenderci che ci sia un taglio significativo a questi super stipendi.

Sembrerebbe che i partner perdano in ricchezza personale... ne siete proprio sicuri? Verifichiamo con un esempio pratico: supponiamo uno stipendio di $109 milioni nel 2006 e che per il 2007 venga ridotto a $9 milioni (una bella cifra comunque). I $100 milioni risparmiati finisco a utile, che, dopo tasse al 35% circa, aumenta di $65 milioni. Diciamo che l'azienda abbia 5 partner paritetici al 18% e il 10% sia scambiato sul mercato, l'utile cresce di $325 milioni (65 per 5). Se il titolo quota a 18 volte gli utili (media attuale di tutti i titoli quotati a Wall Street, ma la media del comparto parrebbe essere tra 25 e 30 volte), i $325 milioni di utili aggiuntivi si tradurrebbero in una crescita di capitalizzazione pari a $5.8 miliardi (325 per 18), ossia $1 miliardo circa in piu' per ogni partner, ... che cosa pensate faranno questi signori?

Le magie della finanza... almeno da una prospettiva di breve periodo, pensate al valore del denaro oggi e tra un anno! Vi lascio con questo dubbio.

il Vostro bugia nén

Monday, March 19, 2007

Dove c'e' Barilla, c'e' casa

Per uno dei corsi che sto seguendo questo semestre, mi tocca lavorare su un caso aziendale, che riguarda la nostra amata Barilla. Non credo sorprenda nessuno sapere che e' il primo produttore mondiale di pasta... la cosa interessante pero' sono alcuni dati che leggo dalle tabelle allegate all'analisi che dobbiamo svolgere. Sono un po' vecchiotti, ma danno un senso interessante dei consumi di carboidrati in Italia.

Il consumo medio annuo di pasta pro capite e' di 17.8 kg all'anno (media europea a 5.2 e la Grecia seconda per consumi con 6.2). La cosa non dovrebbe sorprenderci, quello che mi ha colpito e' senz'altro la differenza tra noi e tutti gli altri! I nostri consumi sono doppi se non tripli rispetto a tutti gli altri.

Ma ora, vi voglio stupire: ho fatto un breve conto di quale dovrebbe essere il mio consumo annuo di pasta. Ci sono 52 settimane all'anno e pranzando 2 volte al di' fa 14 pasti a settimana. Ora, sono totalmente dipendente dalla pasta, e prendendo a spunto la mia "dieta attuale", mangio riso 2 volte a settimana, panino 2 volte e 1 volta (tipicamente cena al ristorante) non mangio pasta. Tradotto: mangio 9 volte a settimana la pasta, ossia 468 volte l'anno. Arrotondiamo per difetto a 420, per tener conto di deviazioni impreviste dalla media. Un pacchetto da mezzo chilo mi dura 3 pasti (1 chilo consumato ogni 6 pasti) e magia magia, dovrei consumare circa 70kg di pasta all'anno (quasi 4 volte piu' della media nazionale).

Lo so, lo so, sono il solito esagerato! Ma volete mettere un bel piatto di agnolotti al sugo d'arrosto?

Saturday, March 17, 2007

Gelo e la festa di San Patrizio

Fino all'altro ieri sembrava di essere in primavera inoltrata. Temperature sui 20 gradi, sole, la gente che improvvisamente si affrettava a svestirsi dei panni invernali, per assaporare il tepore che popolava le vie di New York.

Invece, come gia' successo a inizio gennaio, in men che non si dica siamo tornati sotto zero, sommersi da una tempesta di ghiaccio e neve, che ha portato non pochi disagi in citta' e la cancellazione di circa 1400 voli nei tre aeroporti principali. Non male, per essere il 16 di marzo!

Ora la situazione sembra tornata alla normalita' e una seconda tempesta, in arrivo nella serata, parrebbe essere scongiurata. La sveglia me l'hanno data di buon ora i mezzi che stanno lavorando per ripulire strade e marciapiedi in tutta la citta'. Un baccano esagerato... ora che ci vivo, vi posso spiegare perche', come dice la canzone, questa citta' non dorme mai: e' il rumore continuo in strada di clacson, sirene, martelli pneumatici e quant'altro che non ti lascia dormire.

Intanto la comunita' irlandese si appresta a festeggiare il suo Santo patrono: San Patrizio. Prima di pranzo partira' la famosa parata sulla 5a strada (i miei amici americani mi dicono essere molto bella, se foste interessati a saperne di piu', eccovi il link http://www.saintpatricksdayparade.com/NYC/newyorkcity.htm).

Ora vi lascio, che tento di andare a finire di correggere i compiti di economia: ne ho 60 e mi sto smarronando come non mai.

il Vostro bugia nén

Friday, March 16, 2007

Il ritorno delle mega-holding?

I mercati finanziari sono cambiati molto in questi anni e parrebbe si siano evoluti, almeno quanto a sofisticazione delle soluzioni studiate e proposte dalle varie case d'affari. Diciamo che in parte sono sostenitore di questa teoria, se non altro per esserne stato testimone, dal punto di vista lavorativo, durante i 3 anni passati a Londra.

Ora pero' leggo il seguente titolo sul Wall Street Journal: "Private-Equity firm Blackstone plans to sell stake to public". Riporto lo spezzone iniziale dell'articolo:

March 16, 2007 3:34 p.m.
NEW YORK -- Blackstone Group, a private-investment powerhouse that has managed more than $64 billion, is deep into preparations to sell a stake to the public and could file plans for an IPO in the next two weeks, a person familiar with the matter said Friday.
An offering would further the move of long-secretive private equity and hedge funds into the stock markets and give investors another way to tap into those funds' heavy fees and exploding growth.
Blackstone may sell about 10% of its management company in the offering, which could raise around $4 billion, the person said. The offering -- which would follow the IPO of hedge fund manager Fortress Investment Group in February -- could come to market in two to three months, the person said.


Insomma, i fondi di private-equity stanno pensando alla quotazione in Borsa. Di primo acchito direi che sarebbe un aspetto positivo, in quanto i maggiori controlli e i regolamenti, a cui le societa' quotate sono sottoposte, migliorerebbero la trasparenza dei fondi a beneficio degli investitori. In fin dei conti i fondi pensione sono tra i principali investitori nel private-equity (non in Italia, visto che e' vietato ai fondi pensione italiani investire in questo tipo di fondi, perche' considerati troppo speculativi), dunque e' abbastanza importante che i risparmi per la vecchiaia siano amministrati non solo con oculatezza, ma con estrema trasparenza delle pratiche adottate.


Se questo e' un chiaro fattore positivo, ritengo pero' ci siano alcune domande che, al monento, non trovano risposta. L'anno scorso il volume di Merger & Acquisition derivante da operazioni di private-equity ha rappresentato circa il 30% del totale e quello che tipicamente succede e' che l'azienda, oggetto di acquisizione da parte di questi fondi, viene ritirata dal mercato. I sostenitori del sistema, ritengono che il fatto positivo del private-equity vada ricercato nelle prospettive di ottimizzare la performance dell'azienda acquistata, visto che l'investimento e' fatto con ottica di medio-lungo periodo, mentre il mercato mira solo al ritorno nel breve. In aggiunta, visti i costi sempre piu' elevati per rispettare le rigide normative americane in fatto di societa' quotate (Sarbannes-Oxley in primis), procedendo al delisting dell'azienda acquistata, si possono ottenere sensibili risparmi di gestione, non essendo piu' soggetti a tale regolamentazione.


Ma allora, perche' quotare il fondo, ossia la holding di partecipazioni o management company, che dir si voglia? Non metto in dubbio che possa sfuggirmi qualcosa, ma mi pare di trovarmi di fronte ad un ossimoro.


Stiamo tornando agli anni 70-80 con le grandi corporation che diversificavano dal business primario, investendo in attivita' tra le piu' disparate, diventando delle holding company (le grandi conglomerate)? Esperienza dice che i piani industriali risultano di piu' difficile comprensione agli investitori; l'azienda tenta di diversificare i rischi legati ai cicli economici, ma, essendo meno efficiente di un investitore (l'investitore deve solo modificare l'allocazione di risparmio su diversi strumenti finanziari, mentre l'azienda deve acquistare e gestire attivita' disparate), finisce per generare risultati inferiori a quanto l'investitore otterrebbe per diversificazione diretta del suo portafoglio: risultato se le aspettative sono inferiori, il titolo tratta a sconto, a scapito dell'investitore. Gli anni 80 ci hanno insegnato proprio questo e abbiamo assistito a battaglie acerrime tra azionisti e manager, con la sostanziale vittoria dei primi, tant'e' che oggi il numero di conglomerate si e' sensibilmente ridotto.


Non pretendo di dare risposte, espongo i miei pensieri e sollevo i miei dubbi. Se qualcuno volesse contribuire, il libero scambio di pensieri e' ben accetto su questo blog. Fatemi sapere e pubblichero' le vostre considerazioni.


il Vostro bugia nén

Thursday, March 15, 2007

Adesso mi sento preso in giro

Mi sento preso in giro... mi e' stato detto che non condivido abbastanza di me, che sono troppo riservato. Beh, tanto per smentire qualcuno, condivido un po' i miei pensieri su un fatto di questi giorni.

Alcuni miei compagni di corso lavoreranno quest'estate per organizzazioni no profit. Ottimo, uno direbbe a primo acchito. La cosa, pero' e' che questi miei compagni vorrebbero anche avere uno stipendio. Va bene, in fin dei conti, qui tutti ci siamo indebitati in qualche modo per poter pagare la retta universitaria e questi ragazzi tenteranno di salvare il mondo... tanto per rimanere, come sempre, coi piedi per terra. Quindi sembrerebbe giusto fare raccolta fondi per pagare questi poveretti.

Abbiamo un obiettivo, raccogliere $60,000, ossia l'uno per mille delle tasse universitarie pagate ogni anno alla scuola! Una cifra irrisoria, che, in quanto il programma no profit e' sponsorizzato dalla scuola, dovrebbe essere dedotta direttamente da quanto paghiamo per gli studi. Invece no, e' cifra che dobbiamo racimolare con donazioni da parte nostra.

Non voglio fare il taccagno, anche perche', se si tratta di donare per buona causa, non mi tiro indietro; e' solo che non sopporto piu' questa estorsione di denaro continua, per delle puttanate... scusatemi il termine, ma questa volta sono veramente furibondo. Ho dovuto versare la mia quota di un centinaio di dollari, solo perche' il mio lavoro e' pagato talmente bene che sarei un bruto, un crudele se non aiutassi i miei poveri compagni, che sono delle persone tanto piu' brave e sensibili di me. Il fatto, pero', che dovro' affrontare sacrifici e dimenticarmi quasi completamente di avere una vita privata, quando lavorero', ovviamente non interessa per nulla ai miei tanto piu' bravi compagni, che vogliono cambiare il mondo! Se pero' queste persone si dessero da fare, come tanti altri buoni cristiani fanno nella loro vita e lasciassero che la Chiesa si occupasse di opere di carita', io credo che il mondo sarebbe un posto migliore. Se non altro un po' meno ipocrita.

Scusatemi per queste frasi, ma, per una volta, dovevo sfogare i miei pensieri. Pensando in positivo, come qualcuno mi ha insegnato, con 100 dollari mi sono sbarazzato di alcune persone. Da questa sera e' come se non esistessero piu': ho pagato la liberta' di non dover avere piu' nulla a che fare con loro.

Seccato
il Vostro bugia nén

Friday, March 09, 2007

Dove osano i temerari

E' proprio vero... se in estate divento un fanatico di mare e vela, in inverno sono la neve e il sapore della montagna a farmi andare avanti. E cosi', dopo le puntate nordamericane, mi sono concesso gli ultimi giorni di sci sulle Alpi. Di neve non e' che ce ne sia molta, rispetto al metro abbondante del Vermont, qui siamo messi decisamente maluccio, ma andando in quota sembra ancora neve invernale e ci si puo' ugualmente divertire parecchio.

Certo, se il tempo non e' particolarmente clemente, si finisce per andare a sciare in condizioni da veri temerari... allo Jafferau c'erano infatti una ventina di persone, inclusi Paolo e il sottoscritto.

Come potete vedere dalle immagini allegate, in cima c'era il sole, ma il grosso della grande montagna bardonecchiese era avvolto nella nebbia. Vi posso assicurare che ci va proprio passione e un po' di temerarieta' per sciare quasi 5 ore in queste condizioni.


Ma che ci volete fare? Paolo ed io siamo fatti cosi', per lo sci questo ed altro... e poi, vogliamo ricordare il Natale 2005? Ci furono 4 giorni di perturbazione siberiana, la colonnina del mercurio non si alzo' sopra i 20 gradi sotto lo zero, eppure, per nulla intimiditi, sciammo ogni giorno dalle 9 alle 16... con qualche sosta tecnica al bar, ovviamente, ma possiamo dire che noi c'eravamo e ci siamo divertiti.

Abbiamo timbrato presenza pure questa volta e ci siamo divertiti come al solito, come se fossimo ancora i ragazzini pestiferi, che il nonno rincorreva con la scopa, visto che ne combinavamo sempre una di troppo.

i Vostri temerari bugia nén

Thursday, March 01, 2007

Andiamo a prenderci la coppa

... ma che avete capito, non sto facendo le valigie per andare a Berlino a prendermi la coppa. A quello ci hanno gia' pensato il 9 luglio 2006 gli azzurri.

Sto parlando di un'altra coppa, quella del torneo di basket della scuola. Ieri sera ci siamo giocati la finale, dominando dal primo all'ultimo secondo. E' vero che la nostra altezza media e' sul metro e 85, che nel cluster abbiamo un ex-giocatore professionista (giocava nel Maccabi) e un ex-giocatore a livello universitario... tutto questo aiuta e ci fa giocare in scioltezza contro il resto della scuola, ma quel che conta e' che tutti ci abbiamo messo il massimo impegno.
Un applauso a Shahar, George, Luis, Angelo, Kevin, Keith e, perche' no, anche al sottoscritto, per l'impegno profuso negli ultimi 3 mesi.

Il risultato finale vede il Cluster E08 (il mio) vincere il titolo con un punteggio di 40 a 16. Dopo buone prestazioni nelle precedenti partite, con una media di 8 punti ad incontro, ieri mi sono fermato a 4, ma ho catturato la bellezza di 7 rimbalzi, difeso come un assatanato e giostrato un paio di assist per altrettante schiacciate del nostro pro (Shahar).

Stasera, dopo l'esame di marketing, si festeggia a casa di Alex.

...Prima che me ne dimentichi, domani torno in Italia. Ci vediamo a Torino!

il Vostro bugia nén