Monday, January 29, 2007

Hell Week - ovvero una settimana di colloqui

Non volevo tediarvi con i racconti della settimana di colloqui lavorativi, per il lavoro estivo, ma alcuni di voi vorrebbero intraprendere la mia stessa via e mi pare utile darvi alcuni suggerimenti su quello che ho imparato.

Iniziamo dal soprannome: Hell Week. La ragione e' molto semplice e' una settimana brutale, ci vuole allenamento specifico per sostenere l'intensita' di tutti i colloqui.

Gli anglosassoni, si sa, amano le attivita' programmate, non hanno spazio per l'improvvisazione (punto a nostro favore... siamo piu' flessibili e, negli imprevisti, riusciamo a fare meglio, e' la consistenza che a volte ci manca, la capacita' di replicare all'infinito un processo ben oliato). La settimana risulta organizzata come una catena di montaggio: da lunedi' a mercoledi' nel campus c'e' il primo turno di colloqui (da ottobre a dicembre l'obiettivo e' stato quello di entrare nella lista invitati delle aziende a cui si era interessati, ragione per cui non avevo piu' una vita privata). Entro mercoledi' sera fanno sapere se si e' passati al secondo round, che si tiene presso i loro uffici tra giovedi' e sabato. Chiaramente qui sorge una complicazione: un conto e' avere tutti i colloqui nello stesso posto, tutt'altra cosa e' doversi muovere come dei matti per le vie di Manhattan... non pensiate di essere scusati se arrivate in ritardo a causa di un colloquio che ha sforato i tempi previsti. Le aziende possono essere in ritardo sulla loro tabella di marcia, ma se lo siete voi, scordatevi di ottenere un lavoro!

Tra lunedi' e mercoledi' ho avuto 7 colloqui e in 5 mi hanno chiamato per il secondo round. Quasi tutte le aziende hanno organizzato tra martedi' e venerdi' aperitivi o cene per gli invitati al secondo round... dopo i bagordi offertici durante i due mesi di preparazione alla hell week, ci invitano ancora ad assaporare filet mignon, sirloin steak e quarti di bue: sorprendentemente adesso sto mangiando solo pollo o tacchino!

Fino alle 17.30 di venerdi' nessuno e' autorizzato a contattarci per comunicare l'esito e farci, eventualmente, offerte formali di lavoro. In molti finiamo i colloqui del venerdi' poco dopo l'ora di pranzo e il pomeriggio si trasforma in una lunga attesa. L'ora x passa e da qui in poi speroma bin. Verso le 18 ricevo la prima offerta di lavoro, posso rilassarmi, l'obiettivo minimo e' raggiunto. Alle 18.30 ricevo una seconda telefonata in cui mi viene detto che non mi possono offrire il lavoro estivo, ma che vorrebbero offrirmi un lavoro a tempo pieno, ma si deve attendere l'autunno per formalizzare. Un po' indispettito, ringrazio e metto giu' il telefono: ottimo avere un'offerta a tempo pieno, quella mi servira' dopo il master, ma per il momento ho bisogno del lavoro estivo, per ragioni accademiche e poi tipicamente si finisce per lavorare a tempo pieno nel posto dove si e' trascorsa l'estate. Alle 19 ecco la terza chiamata, che porta con se' una seconda offerta di lavoro. Alle 19.30 la telefonata piu' attesa, ho 5 MD in linea: il mio datore di lavoro mi rivuole.

Il mio vicino, Carlos, ottiene anche lui varie offerte di lavoro, per cui ci intratteniamo a festeggiare, dopo cena, con qualche drink... in effetti facciamo le 3 del mattino. Il problema e' che entrambi abbiamo ancora un colloquio alle 8.30 del mattino di sabato. Con un'emicrania spaventosa, mi reco all'ultimo colloquio. Direte: in quelle condizioni avrai fatto una pessima figura! Invece no, ottengo la mia quarta offerta di lavoro.

Sulla mia scelta lavorativa, conoscente gia'. La cosa buffa e' che evidentemente tra le aziende si parlano, tant'e' vero che il lunedi' successivo mi chiamano quelli dell'offerta a tempo pieno per dirmi che ci hanno ripensato e vorrebbero offrirmi anche il lavoro estivo. Gentilmente declino l'offerta. Evito di compromettere possibili futuri rapporti professionali, ma mi sembra giusto dare precedenza a chi si e' comportato in modo piu' coerente.

Questa la cronistoria; ora vorrei lasciarvi con le mie riflessioni:
  1. Avrei potuto faticare di meno nei due mesi di eventi ininterrotti organizzati dalle varie aziende, visto che avevo alle spalle un solido curriculum, per gli obiettivi che mi ero preposto.
  2. L'ufficio di career services dell'universita' e' un disastro. Dovrebbe consigliarci su come trovare un lavoro, invece pare che la missione sia quella di scaricare gli errori sugli studenti, pretendendo cose impossibili e sciorinando suggerimenti che spaziano dall'ovvieta' all'inutilita'.
  3. Ho capito che l'erba del vicino non e' piu' verde... In passato ho criticato la mia azienda, ma questo e' parte di qualsiasi rapporto personale e professionale, l'importante e' saper confrontare le diverse realta' aziendali per quello che sono e scegliere con saggezza.
  4. Siate onesti e schietti, i colloqui saranno molto piu' semplici. E' inutile cercare di piacere, se cio' comporta adattarsi a canoni che non siano propri; la vita professionale risulterebbe impossibile, per non dire odiosa!
  5. Se vi troverete ad affrontare hell week, cercate di concentrare le vostre forze su un numero ridotto di aziende. Alcuni hanno tentato in 20 aziende (li ho soprannominati "maratoneti") e non hanno avuto neanche un'offerta. Secondo me hanno disperso energie nervose. Se non l'avete gia' imparata, una qualita' necessaria in un MBA e' la gestione del vostro tempo e delle vostre forze... servira' molto nel vostro futuro professionale e l'MBA non e' altro che una palestra di vita.
Sono stato un po' prolisso, ma ci tenevo a farvi capire il senso di questa esperienza.

il Vostro bugia nén

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