Thursday, August 10, 2006

Oyster Bay

Oggi abbiamo deciso di andare al mare... quindi sveglia di buon'ora, zaino in spalla, Penn Station e treno per Long Island, destinazione Oyster Bay (la baia delle ostriche). Dopo un'oretta e mezzo di viaggio, ben confortati dall'aria condizionata, siamo finalmente arrivati nella ridente cittadina, nostra meta turistica.


Non soddisfatti della prima spiaggia, incontrata all'uscita dalla stazione, ci incamminiamo, percorrendo buona parte della baia, ed arriviamo, dopo circa un'ora, all'estremita' della penisola, rivolta a sud verso la baia e a nord verso l'oceano. Troviamo una spiaggetta decorosa e sistemiamo i nostri teli. Purtroppo l'unico angolo all'ombra, dove potrebbero starci 30 persone, e' occupato dai simpatici Baywatch locali, che, pur essendo solo in 5, non lasciano spazio a nessun altro... vabbeh, almeno ci faranno fare il loro lavoro per qualche minuto? Lele ci si mette di impegno, ma tempo 30 secondi e ci fanno tornare mesti al nostro posto.

Io, come sempre mi succede in spiaggia, mi faccio cullare dal fruscio del vento e del mare e cado nelle braccia di Morfeo... solo la fame di Lele mi riporta tra i mortali e ci dirigiamo al vicino locale fronte mare per un delizioso pranzetto a base di scampi e piña colada (il proprietario sembra la copia locale di Zampetti, quello dei Ragazzi della Terza C).

Ci imbattiamo anche in un simpaticissimo bar, che la dice lunga su come il made in Italy sia sempre piu' abusato nel mondo: Cafe' al Dente... ogni commento mi pare puramente inutile!


Alle 4.00pm decidiamo che la lunga camminata che ci aspetta per tornare alla stazione va fatta al piu' presto, altrimenti perdiamo il treno che ci riportera' a casa... direte voi: ma un bus, un taxi, l'autostop per evitarvi la sfacchinata? Ci abbiamo provato, ma il bus non c'e', il taxi neppure e l'autostop con le amiche di una Baywatch non ha funzionato... e dire che erano pure brutte e abbiamo lasciato intendere di non avere nessuna strana intenzione... forse la prossima volta dovremmo essere un po' meno signori!

Fatto sta che, stremati dal caldo, arriviamo alla stazione, e qui inizia la nostra Odissea per tornare a casa. Se all'andata ci abbiamo messo un'ora e mezza, il ritorno e' durato circa 3 ore. Infatti si e' prima rotto il treno di fronte al nostro e poi un mega acquazzone ha praticamente paralizzato New York e tutto il suo traffico sotterraneo (stazioni della metro e tunnel allagati): ebbene si', anche la citta' piu' opulenta del mondo si deve inchinare allo strapotere di Madre Natura (per la cronaca, un acquazzone del genere, a Torino, non avrebbe causato alcun problema, ma non ditelo agli americani, che altrimenti si offendono!).

Beh, ora siamo a casa, stanchi, ma abbronzati e soddisfatti di esserci recati in quest'angolo remoto, ma molto bello, di Long Island.



Il Vostro bugia nén.


1 comment:

Ale said...

Dopo la visita al blog di Lele passo anche a leggere il tuo. Complimenti ed auguri per una bellissima esperienza!

Ciao

Ale '06